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Al Crepuscolo

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Noi oggi tendiamo a dimenticare che l'anima non è solo dentro di noi, ma anche fuori di noi. James Hillman

La dolce e graduale dissoluzione della luce diurna porta con sé scenari magici, di quiete, solitari, onirici, talvolta sinistri e liminali. Il momento in cui l’inconscio, i sensi e le percezioni possono dar luogo a nuove occasioni, condizioni e significati evocando scene celate, ombre dormienti, luci nascoste.

Al Crepuscolo è la rappresentazione di una discesa nello strato metafisico dell’essere umano tra onironauti in riti d’incubazione, viaggiatori di luoghi dimenticati che si apprestano a varcare la soglia, fuggitivi, guardiani immobili, trovatori di luce, custodi di segreti. Ognuno di loro accomunato dal silenzio che avvolge quei non-luoghi.

  • 2017 Trieste: Vincita del premio “Be Art Builder” al Premio Internazionale LYNX 2017 con il progetto fotografico “Al Crepuscolo”, mostra collettiva alla Lux Art Gallery.
  • 2017 Ajdovščina: mostra collettiva del Premio Lynx alla Lokarjeva Galerija, Carniola interna, Slovenia (Prešernova, 15 – Ajdovščina).
  • 2017 Lynx Prize: pubblicazione del progetto “Al Crepuscolo” nel catalogo del premio internazionale Lynx, Franco Rosso Editore.
  • Progetto composto da 30 opere fotografiche 100x70 cm

    Testo critico di Giacomo Pisano

    È possibile rintracciare quel fil rouge che lega indissolubilmente i lavori di Fabio Costantino Macis l’uno all’altro nonostante la diversità fra forme e contenuti. E questo fil rouge è il silenzio. Tutti i suoi lavori si caratterizzano per una grande attenzione al non detto, ai sottintesi, alla rappresentazione estatica. Da questo punto di vista sono le trame intrecciate di luci e ombre negli scattii a suggerire un mondo interiore in perenne dinamismo a contrasto con l’aspetto imperturbabile e quasi mistico dei soggetti.

    In Al Crepuscolo l’artista esprime in modo evidente il suo amore per la pittura antica. Gli spiragli luminosi come filtrati da un tessuto, rivelano personaggi avvolti in un’ombra densa, morbida e quasi palpabile. C’è un gusto estetico spiccato nel raccontare gli elementi naturali terra, aria, acqua e poi l’uomo, colto in un languore consapevole ed assorto. Una calma non priva di tensione però, che si legge nel gesto e nell’espressione. Ogni dettaglio diviene simbolo. L’opera si presta ad una lettura a più livelli, acquisendo ulteriore valore e traendo forza dalla sua stessa capacità di evocare un silenzio vigile. Come nelle immagini scaturite dalla romantica penna di Foscolo l’ambiente esterno accoglie le figure, protegge i loro pensieri, li condivide.

    Tutto pare pulsare all’unisono come ingredienti di una ricetta alchemica.

     
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